CASO 2
Questa non è la tua terra
Cagliari. Nella mezzanotte del 26 Marzo, quattro bulli razzisti e violenti (probabilmente appartenenti a una società rugbistica del capoluogo sardo) hanno aggredito degli ambulanti bengalesi in Piazza Yenne.
Uno di loro si è buttato su una bancarella, rovesciandola. Quando il proprietario ha preteso delle scuse l'uomo ha risposto dicendo che questa è la sua terra e non quella del bengalese.
Non contenti, i bulli, hanno rovesciato anche la bancarella a fianco colpendo uno dei ragazzi. Quest'ultimo è finito in ospedale con una prognosi di 30 giorni.
Secondo le testimonianze, un cittadino bengalese avrebbe scattato alcune foto col suo cellulare ma, essendo stato visto da uno degli aggressori, è stato costretto con la forza a cancellare la foto.
Sulla scena sono giunte le forze dell'ordine che hanno semplicemente intimato alla calma.
Punti di vista:
- Lidia: 25 anni, contabile. E' nata a Milano da genitori eritrei ed ha vissuto per la maggior parte della sua vita adulta a Londra, un covo multietnico dove si è sentita veramente a casa. In merito all'Italia razzista afferma: "L'Italia, paragonandola con Londra, è ovvio che è molto più chiusa alle culture e a razze diverse. Detto ciò, non credo sia razzista; il razzismo al quale ho assistito è dettato esclusivamente dall'ignoranza nei confronti di culture diverse e di come funziona nel resto del mondo. [...] Alle volte, poi, mi trovo di fronte a una diffidenza che sono sicura non incontrerei se non fossi di colore: in banca o alle poste, i controlli e le domande sono sempre più dettagliate, vengo guardata sempre con un velo di sospetto. Credo però che le cose in Italia stiano migliorando.
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