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TEMATICA 7

Page history last edited by Claudia Satta 7 years, 5 months ago

TEMATICA 7

Autostima 

 

L'autostima è l'insieme dei giudizi valutativi che l'individuo dà di sé stesso. Essa può essere costruita giorno dopo giorno attraverso strategie cognitive. Il livello di autostima nasce da un confronto fra sé e il mondo circostante: se il confronto è errato, errate sono le conclusioni. 

A costituire il processo di formazione dell’autostima vi sono altre due componenti: il sé reale e il sé ideale. Il sé reale non è altro che una visione oggettiva delle proprie abilità; detto in termini più semplici corrisponde a ciò che noi realmente siamo. Il sé ideale corrisponde a come l’individuo vorrebbe essere. Per cui, l’autostima scaturisce dai risultati delle nostre esperienze confrontati con le aspettative ideali. Maggiore sarà la discrepanza tra ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere, minore sarà la stima di noi stessi.

Ognuno di noi ha la propria dignità e non la si può perdere rimpicciolendo la propria identità di fronte a quella di un’altra persona. Si può stimare, ma non adorare o temere. Troppe persone si annullano di fronte a un superiore o presunto tale (caso 5; vedi tematica 8). Ricchezza, gerarchia e successo: nulla di tutto ciò può giustificare il sentirsi inferiore rispetto a qualcuno, chiunque esso sia. Ci può essere rispetto, ma non sottomissione. Ovviamente non bisogna incorrere, neanche, nell’errore opposto.

Ma cosa concorre a far sì che un individuo si valuti positivamente o negativamente? Ci si autovaluta in merito a tre processi fondamentali: 

  • Assegnazione di giudizi da parte altrui, sia direttamente che indirettamente. Si tratta del cosiddetto "specchio sociale": mediante le opinioni comunicate da altri significativi noi ci autodefiniamo;
  • Confronto sociale: ovvero la persona si valuta confrontandosi con chi lo circonda e da questo confronto ne scaturisce una valutazione (vedi tematica 5);
  • Processo di autosservazione: la persona può valutarsi anche autosservandosi e riconoscendo le differenze tra se stesso e gli altri. 

L'autostima influisce, inoltre, nella percezione della propria immagine. Sarebbero tre i meccanismi che interferirebbero negativamente con la creazione dell'immagine corporea;

  • attacco diretto o indiretto;
  • proiezione;
  • etichettamento.

Nel primo caso la persona subisce un attacco, diretto o no, al proprio corpo ("Oggi hai davvero un aspetto orribile!"); nel secondo caso qualcuno, in modo inconsapevole, per liberarsi delle proprie caratteristiche fisiche ritenute inaccettabili, le attribuisce a qualcun altro (ad es., la madre che dice alla figlia "Non metterti quel vestito, ti ingrassa"); nell’ultimo caso vengono attribuite delle etichette alla persona (il "nasone", il "roscio", "gambe storte") (caso 6).
Quando una persona viene costantemente sottoposta ad influenze negative di questo genere non c’è da meravigliarsi che impari a vedersi solo ed unicamente attraverso le lenti distorte della disistima.

 Secondo i risultati di una ricerca americana, portata avanti da Hancock e colleghi, l’utilizzo di Facebook favorirebbe l’incremento della propria autostima. Gli autori dello studio hanno ipotizzato che l'utilizzo di questo social network mostrerebbe un’immagine positiva di sé stessi, mentre, al contrario, uno specchio ci ricorderebbe chi siamo veramente e per questo potrebbe avere un effetto negativo sulla nostra autostima.

Si è inoltre visto che la stima attribuita a noi stessi possa influire sui fenomeni di bullismo (vedi tematica 6). Tuttavia, in letteratura, la relazione tra autostima e bullismo, fornisce dati in parte contraddittori. La maggior parte degli studi sembra concorde nel sostenere che i bambini vittime di bullismo soffrono di scarsa autostima, hanno un’opinione negativa di sé e delle proprie competenze. I bulli, invece, appaiono spesso caratterizzati da un’alta autostima. Ma il fatto che i bulli si percepiscono come ben visti non vuol dire che essi realmente lo siano. Spesso accade che le persone che hanno un comportamento da bullo si mostrano come superiori e potenti, ma in realtà essi non pensano questo di sé stessi. Per sentirsi più potenti tendono a circondarsi di persone che, tramite l'attenzione e l'ammirazione, accrescono l'immagine che egli ha di sé stesso in modo da aumentarne l'autostima. Ci si illude di potersi rifugiare nel proprio piccolo universo fatto di persone e azioni che si conoscono, un piccolo universo in cui il vocabolo fallimento è bandito. Ma paradossalmente è proprio il fallimento che può aprire le porte del successo è quindi accrescere la propria autostima.

 

 



 

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